“Un dato sconvolgente”. Il premier italiano Matteo Renzi commenta così l’ennesimo record negativo del tasso di disoccupazione. <br /><br />Secondo l’Istat la percentuale di senza-lavoro è salita al 13% a febbraio, il massimo dal lontano 1977. <br /><br />Rispetto al 12,9% di gennaio non si può certo parlare di impennata, ma con 3 milioni e 307 mila persone in cerca di impiego Renzi insiste: fondamentale correre sulle riforme.<br /><br />“365mila posti di lavoro in meno in un anno, che simbolicamente corrispondono a mille posti di lavoro al giorno che abbiamo perso, sono, evidentemente, un problema”, ha detto il premier. “Dopodiché ci sono dei segnali di ripresa, ma non sono sufficienti”.<br /><br />Ancora più impietosi i dati Eurostat, che evidenziano la forbice creatasi all’interno della zona euro. <br /><br />A fronte di un tasso di disoccupazione generale sceso all’11,9%, all’interno del blocco della moneta unica si va dall’oltre 25% di Spagna e Grecia al 6,7% della Germania.<br /><br />Non solo: i numeri riferiti al mese di marzo dell’Agenzia federale del lavoro tedesca hanno mostrato un calo mensile nei senza-lavoro di 12mila unità all’interno del Paese.<br /><br />“La disoccupazione è scesa ancora a marzo”, conferma il direttore Frank-Jürgen Weise. “Gli occupati e i contributi per la sicurezza sociale sono in crescita. La domanda di lavoro continua ad aumentare ed è ad alti livelli”.<br /><br />Il contrasto tra la prima e la terza economia di Eurolandia sarà, insieme all’inflazione, materia di discussione per la Banca centrale europea che si riunisce giovedì. <br /><br />Per l’Eurotower la ripresa è debole ma c‘è, e, per questo, la maggioranza degli esperti non prevede nuove misure di rilievo.